Adventure education

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In ambito Socioeducativo la pratica dell’Adventure Education è uno strumento di supporto a percorsi terapeutici e di recupero sia in ambito di salute mentale e dipendenze psicologiche, che nella prevenzione del disagio e nel recupero di minori a rischio di devianza o con vissuti traumatici.

L’Adventure Education utilizza le emozioni che suscita l’ambiente naturale selvaggio (foreste, fiumi, canyon) per lavorare in modo immediato e istintuale su alcuni aspetti funzionali a qualsiasi percorso terapeutico. Sono pratiche che reintegrano il dualismo mente corpo e aprono spazi di coscienza, fiducia, auto indagine e cambiamento. Cambiamento ancora più significativo quando l’esperienza in Natura viene iscritta all’interno di un preciso percorso mirato al cambiamento: la natura è equanime, mette difronte ai propri limiti e alle più profonde e istintive emozioni. La prima fase di disorientamento in outdoor aumenta la disponibilità ad essere guidati ed aiutati, all’ascolto, al mettersi in gioco e in discussione. Una notte nel bosco, davanti al fuoco di bivacco, fa crollare tutte le sovrastrutture, la corazza si assottiglia e si condivide uno spazio di intervento naturale e straordinario per l’introspezione e il cambiamento.

Per soggetti in situazione di “rischio esistenziale” il percorso di Adventure Education è funzionale a sperimentare il rischio in una situazione di sicurezza, allo scopo di sviluppare: capacità di gestione equilibrata del rischio; senso del limite; autoefficacia e sicurezza nelle proprie capacità e abilità; apertura e ascolto; senso di comunità e collaborazione; resilienza.

La ripetizione dell’esperienza modifica il rapporto con sé stessi e con il mondo esterno (famiglia, scuola, coetanei, lavoro), sviluppando capacità e consapevolezze che cambiano la modalità in cui si vive il disagio, anche quando non si è in grado di modificare la complessità della situazione di marginalità.

Danilo Jeraci, Guida ambientale e escursionistica e operatore della Federazione Italiana di Survival Sportivo e Sperimentale e Rosaria Correnti, Neuropsichiatra Infantile con quarantennale esperienza nel settore e conduttrice di immersioni in foresta per la rete TeFFIt (Terapie forestali in foreste italiane), costruiscono progetti individuali e di gruppo per: minori in situazione di svantaggio o rischio di devianza, minori e adulti con disagi psichici o inseriti in percorsi di recupero da dipendenze psicologiche, minori stranieri non accompagnati, rifugiati e richiedenti asilo. Tali percorsi sono progettati in stretta collaborazione con i Servizi di riferimento: ASP, USSM, Comunità di recupero o residenziali, Tribunale dei minorenni, Ministero di Giustizia.

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